Mi permetto di trascrivere qui un articolo che è uscito qualche anno fa, ma che ormai non è più online, che racconta un momento molto speciale e importante per noi, di un evento accaduto nel 2015. In quel periodo era venuto a trovarci un fotografo italiano, Giovanni Marrozzini, che per coincidenza si è trovato ad assistere ad un rituale davvero speciale, che solo il Maestro e Pajè Raimundo Kissibi sapeva che avrebbe celebrato e che sarebbe successo proprio in quei giorni. E’ stata dunque una sorpresa per tutti, seppur umilmente auspicata un giorno da chi ne ha preso parte, Regis Myrupu, il figlio e unico successore di conoscenza e pratica sciamanica del Maestro…
Riporto qui sotto l’articolo che il fotoreporter con la sua sensibilità ed empatia scrisse all’epoca.
Raimundo Kissibi soffia il fumo sacro al figlio Regis (photo Giovanni Marrozzini)
Datato 27/10/2015
“In Amazzonia la magia restituisce una visione della natura e del mondo che ci appartiene da sempre. Un’energia sopita, impossibile da dimenticare, come una radice che vive nelle profondità della nostra storia. Siamo noi.
Raimundo Kissibi (Pajé) e suo figlio Regis Myrupu sono due indigeni della tribù Dessana. Il termine Pajé (sciamano) è tratto dalla lingua geral, comune a tutta la regione del Vaupés (confine tra Colombia e Brasile nell’alto Rio Negro) dove Kissibi e suo figlio Regis, assieme alla loro famiglia, vissero per anni. Ora vivono a São João do Tupé (Manaus).
Regis racconta storie che toccano il cuore.
Racconta degli indio Dessana che sono divisi in categorie, alla seconda delle quali appartengono loro stessi. Racconta che esistono armi spirituali capaci di uccidere le persone, di come lo sciamano possa incarnarsi in diversi animali; racconta di potenti veleni che si ottengono da piante ed animali, di erbe e cortecce curative, alberi di pane e d’acqua. Racconta di Ayahuasca, demoni, creature invisibili, sogni e visioni.
Ascoltando Regis, il tempo perde la sua linearità logica, un momento dopo l’altro, ma si carica di una natura profonda legata all’importanza dell'”avvenimento”.
Assisto ad un rituale durante il quale Raimundo Kissibi trasmette a suo figlio Regis l’ultimo insegnamento per diventare un Pajé (sciamano).
Li vedo arrivare con copricapo in piume di arara, collane con denti di caimano, lancia sacra maracà (bastone con sonagli). I loro volti sono adornati con pitture raffiguranti animali sacri. Di fronte a tutto ciò sento improvvisa tutta la mia inadeguatezza.
Il rito dura meno di un’ora. Con gesti e movimenti precisi vengono “aperte” tutte le porte spirituali, da est ad ovest, da nord a sud. Kissibi accende la pipa e fuma, prima in faccia, poi nelle orecchie e sul corpo di Regis. Entrambi bevono la potente Ayahuasca. Gli occhi diventano rossi mentre i corpi, madidi di sudore, sembrano in trance, sul confine tra dimensioni parallele. Il caldo lascia spazio al silenzio.
Kissibi: “sono felice”, la voce è rotta, continua tra le lacrime “…sono felice di aver realizzato il desiderio della mia vita, trasmettere a mio figlio Regis tutta la mia conoscenza… oggi è un giorno speciale”.
Oggi: ventisette ottobre duemilaquindici. Regis è immobile come una statua appena scoperta. Per fermare le lacrime lo vedo muovere freneticamente le palpebre e serrare più volte gli occhi… le lacrime sgorgano inarrestabili e, solcato il viso colorandosi di rosso, cadono a terra. E’ nato uno sciamano ma è rimasto anche l’uomo.
Padre e figlio, commossi piangono abbracciati.
Mi commuovo pure io e scelgo felice di non scattare “La Foto”.
Al cuore non si chiede mai prova della sua esistenza, il cuore sente e si sente, trema.
São João do Tupé, Brasile 2015
Raimundo Kissibi prepara la pipa con fumo sacro (photo Giovanni Marrozzini)
Regis Myrupu (photo Giovanni Marrozzini)